Il Comitato della catena alimentare dell’UE ha votato ieri uno storico regolamento che permette alla gran parte del territorio della Regione Sardegna di essere riconosciuta libera dalla peste suina africana ed apre la porta alla spedizione nel territorio italiano e comunitario delle carni fresche suine e dei prodotti tipici della salumeria sarda ivi compreso il “porceddu sardo” che, come si ricorderà, eccezionalmente, stante i divieti comunitari, era stato apprezzato e degustato dai visitatori di EXPO 2015.
La malattia, non trasmissibile all’uomo, presente in Sardegna sin dal 1978,ha provocato notevoli danni all’economia isolana, con il blocco totale di tutte le esportazioni di suini vivi , carni e relativi prodotti verso il continente , l’Unione europea e Paesi Terzi, a partire dal 2011 a causa dell’aggravarsi della situazione epidemiologica ,
Il costante impegno dei servizi veterinari del Ministero della salute, della Regione e delle Aziende sanitarie locali per arrivare all’eradicazione della malattia, sostenuto ,a partire dal 2014, da una ferrea volontà politica, che ha saputo resistere alle fortissime pressioni locali, adottando provvedimenti impopolari, quali ad es. l’abbattimento dei suini bradi, permette oggi , dopo 11 anni di riaprire il mercato nazionale ed internazionale a circa l’84% della produzione suinicola sarda, presente nell’80% dei comuni che sono stati dichiarati liberi .
Resta ancora una piccola parte del territorio sardo non completamente liberalizzato , in cui con particolari garanzie sanitarie comunque sarà possibile movimentare animali e prodotti .
Siamo sicuri che l’obiettivo raggiunto con il provvedimento comunitario votato a Bruxelles, costituirà uno stimolo per imprenditori ed autorità nel proseguire la battaglia fino alla completa eradicazione nei pochi comuni soggetti a misure sanitarie per la p.s.a. .
Il Comitato dei 27 Paesi dell’UE ha votato ,all’unanimità, questo regolamento in presenza di dati ufficiali sull’assenza di circolazione del virus , raccolti ed elaborati dall’I.Z.S. della Sardegna, e presentati dalla delegazione italiana, ma soprattutto dalle verifiche in loco condotte in questi anni da parte degli ispettori della Commissione e della visita dell’allora Commissario Andriukaitis nel 2019.
Il risultato ottenuto, come detto, è stato frutto di un ottimo lavoro di squadra di tutti gli attori coinvolti che si sono succeduti dal 2014 ad oggi (Ministero della salute, Presidenti della Regione, Assessori regionali della sanità e dell’agricoltura, Enti locali regionali, Unità di progetto, Aziende Sanitarie , Istituto zooprofilattico della Sardegna ,Centro Referenza p.s.a., non da ultimo la Rappresentanza Permanente a Bruxelles, che ha mantenuto costantemente i contatti con la Commissione) . A tutti loro deve andare un ringraziamento per aver soprattutto creduto nel raggiungimento di un obiettivo giudicato, allora, dai funzionari della Commissione impossibile da raggiungere