Lo scorso mese di agosto, su proposta del ministro federale Cem Ozdemir, è entrata in vigore in Germania la legge sull’etichettatura degli allevamenti di animali. Lo spirito della legge è quello di garantire garantire trasparenza e chiarezza sulle modalità di allevamento degli animali e di consentire ai consumatori di prendere decisioni di acquisto consapevoli e permettere agli allevatori di valorizzare le loro produzioni e rendere visibili la loro attenzione materia di benessere animale.
L’obbligo di etichettatura si applica inizialmente alla carne suina fresca proveniente da suini da ingrasso, oltre dieci settimane.
L’estensione ai prodotti trasformati e destinati alla ristorazione è prevista per il 2024. Successivamente, seguiranno altre specie animali, prodotti trasformati. L’etichettatura dei prodotti esteri introdotti nel mercato tedesco potrà essere effettuata su base volontaria. E’ evidente che senza un’etichettatura sul benessere, come prevista dalle norme tedesche, i prodotti esportati dall’Italia risulterebbero fortemente penalizzati. Quindi è necessario incominciare sin d’ ora a pensare ai possibili effetti di questa legge tedesca e verificare gli standard di benessere nei nostri allevamenti.
L’etichettatura statale obbligatoria distingue cinque tipologie di allevamento e non impone nuovi requisiti per gli allevamenti :
Stabulazione fissa
I suini sono allevati in box in conformità con i requisiti minimi di legge. (superficie minima richiesta dalla legge, compresa la zona di riposo e il materiale di arricchimento ).
Stabulazione fissa con maggiore spazio
Gli animali hanno almeno il 12,5% di spazio in più e disponibilità di foraggio grezzo e diversi elementi per strutturare i recinti
Stabulazione con accesso esterno
Oltre alla stalla prevalentemente chiusa e calda con una superficie più ampia, gli animali hanno a disposizione spazi esterni per tutto il giorno o vivono permanentemente all’aperto.
Biologico
Oltre ad essere soddisfatti gli altri requisiti del Regolamento UE sull’agricoltura biologica I suini hanno a disposizione un’area di esercizio più ampia e più spazio nella stalla rispetto al sistema di stabulazione all’aperto/pascolo. (Die staatliche Tierhaltungskennzeichnung: Informationen für Anwenderinnen und Anwender (bmel.de))
Inoltre, il Parlamento tedesco ha anche approvato modifiche al regolamento edilizio per facilitare la conversione dei locali al fine di rendere più facile per gli allevatori adattare le proprie aziende a metodi di allevamento più rispettosi degli animali. La legge fornisce sussidi alle aziende che desiderano convertire i loro box alla produzione di box all’aperto e alla produzione biologica.
Non è chiaro a chi saranno affidati i controlli per le verifiche del rispetto delle informazioni se ad un Ente di certificazione oppure se sarà la stessa Autorità competente a certificare ed esercitare le funzioni di controllo.
Questa norma tedesca deve costituire uno stimolo per la nostra Pubblica Amministrazione per dar seguito a quanto stabilito dalla Legge istitutiva del Sistema SQNBA e per gli allevatori aderire al Sistema ClassyFarm per classificare gli allevamenti ai fini del benessere e della lotta contro l’antimicrobico resistenza (AMR).
Si auspica che il Decreto che rende obbligatoria, a partire dal 1 gennaio 2024, la formazione degli allevatori, trasportatori ecc. sui temi di salute animale e biosicurezza , passato in Conferenza Stato-Regioni sin dallo scorso mese di maggio, venga firmato dal Ministro della salute e reso operativo dai relativi provvedimenti applicativi , ivi compreso, l’allineamento alle disposizioni sulla formazione sul benessere animale.
La Food&Health Consulting srl, con i suoi qualificati esperti e docenti , può fornire l’assistenza e la formazione ad allevatori, singoli o associati , per il miglioramento degli standard di benessere e per rispondere agli obblighi previsti dalle disposizioni vigenti.
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Grazie Silvio
Grazie Prof. Macrì, è quanto mai importante il rispetto del benessere degli animali, l’informazione dei consumatori e la formazione degli allevatori in questo momento di rischio per le nostre produzioni dovuto alla presenza della peste suina