Sistema Qualità Nazionale Benessere  Animale :  si procede….. a piccoli passi

Lo scorso 17 aprile sono stati presentati presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste , alla presenza del Dott. Giuseppe Blasi Capo Dipartimento di quel Ministero , che ha fatto gli onori di casa, e del Capo dei Servizi veterinari Ugo Della Marta, Direttore generale del Ministero della salute , i primi disciplinari per la certificazione del Sistema SQNBA, riguardanti i  :

     

      •  suini da ingrasso (oltre 50 kg) allevati all’aperto;

      •  bovini da latte allevati in stalla, con più di 50 capi;

      •   bovini da carne allevati in stalla, con più di 50 capi;

      •  bovini allevati con ricorso o integralmente al pascolo, con più di 50 capi;

      • bovini allevati in piccoli allevamenti con o senza ricorso al pascolo.

    Nel corso della riunione è stato confermato che, per accedere al sistema di certificazione, bisogna innanzitutto rispettare i requisiti di legge attualmente vigenti in materia di benessere animale(semaforo verde del Sistema ClassyFarm)  e quindi soddisfare gli ulteriori requisiti stabiliti dal Comitato tecnico Scientifico SQNBA  che dovranno essere valutati dagli ispettori dall’Ente di certificazione iscritto nell’apposito elenco del MASAF.

    Purtroppo , non sono state presentate  le check list a cui l’operatore possa fare riferimento per poter fare una autovalutazione del rispetto dei requisiti , ricorrendo magari ad un proprio veterinario di fiducia  prima di intraprendere l’iter della certificazione SQNBA.

    Da quello che si è appreso le maggiori novità, rispetto alle precedenti versioni,  riguardano :

       

        • i vitelli fino a 2 mesi d’età  che devono essere allevati almeno in coppia per box, con 1 mq/capo e lato corto di almeno 130 cm. (Requisito che diventerà obbligatorio dopo due anni);

        • la definizione di pascolo e relativa disponibilità : “superficie inerbita, o con altra produzione vegetale, tale da consentire la completa o parziale copertura del fabbisogno alimentare giornaliero, di dimensioni totali non inferiori a 500 mq/UBA (250 mq/capo per i suini) utilizzabili liberamente o con pascolo turnato dotato, in funzione delle necessità e delle possibilità, di ripari di tipo naturale (alberi, anfratti, grotte, ecc.) o artificiale (tettoie, ricoveri, ecc.) adeguati in relazione alla stagione e alla località. Per le aziende con numero di capi inferiore a 50 Tutti i bovini devono essere liberi per almeno 60/gg anno su un’area di pascolo oppure su una superficie di esercizio, pari a 6 mq/capo”;

        • il risparmio idrico: viene previsto l’uso della lettiera oppure di pavimenti e attrezzature in grado di minimizzare il consumo d’acqua per i lavaggi;

      • la qualità dell’aria: viene previsto un controllo dei gas nocivi, quali NH3 < 20 ppm e CO2 < 3.000 ppm; non vengono definite le modalità di monitoraggio (costante o saltuario ) e se c’è un obbligo della registrazione dei risultati.

      Il Punto più delicato, a nostro avviso, non sufficientemente affrontato nel contesto generale degli obblighi a cui sono chiamati gli operatori, è senz’altro quello della formazione.

      Infatti tutti i disciplinari prevedono  , per poter accedere al SQNBA, l’obbligo di una esperienza quinquennale come requisito base, accompagnato da un corso di formazione sui temi del benessere, appropriatezza dell’uso del farmaco veterinario e biosicurezza,  da ripetere ogni tre anni  . Pur consapevoli che ci debba essere un elevato livello di professionalità nella conduzione di un allevamento, questa richiesta ci sembra eccessiva e sicuramente andrebbe a penalizzare i nuovi insediamenti o adesioni al Sistema SQNBA.

       Inoltre, il D.M.6.9.2023 prevede già  un obbligo formativo per gli operatori   di 18 ore per poter avviare un allevamento o, se già avviato,  entro il 2025; anche quest’ultimo prevede la formazione, oltreché sulla salute animale ed anagrafi, sui temi della biosicurezza, uso del farmaco e benessere animale, con il rischio di duplicazione di impegni e costi per l’operatore.

      Occorrerà pertanto un allineamento dei vari Disciplinari a quanto già previsto da obblighi comunitari (Decreti legislativi 134 e 136 del 2022), magari prevedendo, per coloro che sono già formati, ai sensi del sopracitato D.M.6.9.2023, una integrazione al corso di 6 max 8 ore sul benessere e biosicurezza.

      Infatti, . I disciplinari di certificazione SQNBA prevedono una formazione che dovrà essere definita con provvedimento del Ministero della salute , di cui ancora non si hanno informazioni .Contiamo sulla saggezza dei dirigenti veterinari della DGSAF che sicuramente si saranno posti il problema e troveranno un modus operandi che eviti qualsiasi ripetizione burocratica, memori di quanto già deliberato, e non si arrocchino in posizioni ideologiche, ma piuttosto allineino ,anche dal punto di vista terminologico, i vari provvedimenti.

      Il percorso per arrivare alla certificazione dei prodotti da parte degli operatori è ancora lungo; infatti, i disciplinari presentati agli stakeolders per le osservazioni, torneranno per l’approvazione definitiva al Comitato tecnico Scientifico e successivamente potranno andare in Conferenza Stato-Regioni per poi essere pubblicati come Decreti ministeriali. A latere le Società di certificazione dovranno iscriversi negli elenchi del MASAF, dotarsi di organici per fare le valutazioni sulle Aziende che hanno chiesto di essere certificate SQNBA.

      Come potete notare, passerà ancora del tempo prima di vedere l’etichetta  che garantirà il conseguimento di un percorso di certificazione validato dalle Istituzioni a favore della trasparenza delle informazioni sul benessere animale.

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